sabato 31 marzo 2012

Tempus fugit


Eccomi, scusate la latitanza e la non costanza già al secondo post. Ma, chi mi conosce dubiterà della veridicità di ciò che sto dicendo, il lavoro è tanto e il tempo libero poco. Io che ho fatto dell'importanza del tempo libero un credo e che sto portando avanti una crociata personale a favore del'ozio produttivo, io, proprio io, ho totalmente cambiato my way of life.  Ma il lavoro alla mesa de la concertacion para la lucha contra la pobreza (e qui che presto servizio, e magari più avanti dico due parole anche sulla mesa, spazio davvero ricco e interessante) è abbastanza vario e a volte coincide con ciò che solitamente, nella mia vita "normale", faccio nel tempo libero.  Por eso che la canonica linea tra lavoro e "volontariato" è spesso trapassata, confusa, nascosta e sempre più ignorata. Ma forse è proprio questo lo spirito del servizio civile. Forse è questo farsi coinvolgere quasi al 100% da quello che si fa che dà un senso alla parola servizio. Forse. In attesa di avere una risposta mi lascio tirare in mezzo come posso, dando il mio aiuto ma soprattutto cercando di imparare il più possibile. Imparo per osmosi ormai, ascoltando, osservando, facendo. Mi manca giusto un po' di tempo per sistematizzare ed analizzare le informazioni che assorbo. Ma è solo questione di allineamento ed allenamento ai ritmi peruviani.

A proposito di ritmi peruviani...qua succede una cosa strana: tutti corrono e tutti sono sempre e dico sempre in ritardo. Sul ritardo non avevo dubbi, già ero preparata, ma pensavo che fosse dovuto al fatto che se la prendessero comoda, sai, in Perù...siamo a sud dell'equatore, sono latini, siamo in montagna, insomma, sicuramente non hanno voglia di lavorare, non come noi, milanesi nè, che lavoriamo, guadagniamo, spendiamo e pretendiamo..taaaac. Errore! Qua, chi lavora (che più o meno è la realtà che sto conoscendo), lavora sempre. Sin parar. Altro che i brianzoli (non me ne vogliano i miei "lettori" brianzoli).
Ecco che sorge spontanea una domanda: ma se corrono e lavorano sempre, come fanno ad essere costantemente in ritardo? ..e non parlo di dieci minuti, un quarto d'ora di ritardo, ma di un'ora, due ore di media.... La risposta la sto ancora cercando, per ora ho formulato delle ipotesi:

1.       I peruviani non usano l'orologio, oggetto ritenuto inutile e superfluo
2.       Los cajamarquinos utilizzano una sorta di ora legale arbitraria e personale
3.       La puntualità è ritenuta una scortesia
4.       Il concetto di tempo lineare è un concetto occidentale e quindi non possiamo pretendere che venga osservato in tutto il mondo
5.       Los cajamarquinos vogliono fare tutto senza considerare i limiti temporali

Delle cinque ipotesi l'ultima è quella che secondo me si avvicina di più alla realtà. Le persone che ho conosciuto e con cui lavoro infatti non riescono a fare i conti con i limiti temporali. Credono di poter presenziare a tre riunioni in contemporanea mentre mandano quattordici mail, chiamano due sindaci, recuperano il figlio a scuola, preparano la cena e scrivono l'ennesimo informe. Matti!
Altro problema che puntualmente emerge in tutte le occasioni è la replica delle stesse azioni. Provo a spiegarmi meglio facendo un esempio: per un piano di emergenza sulla denutrizione infantile i tre diversi livelli di governo e gli attori della società civile fanno più o meno le stesse cose (cercando di coordinarsi all'ultimo durante lunghe e fallimentari riunioni generali). Insomma, hanno delle difficoltà a dividersi i compiti. Come dicevo precedentemente tutti vogliono fare tutto. C'è un po' di spreco di forze, ma alla fine emerge una volontà di fare davvero invidiabile. Basterebbe pochissimo per raggiungere un'efficienza sufficiente a far girare bene le cose ...e secondo me, a furia di continuare così prima o poi verrà naturale una divisione dei compiti più puntuale, appunto. E tutti saranno più sollevati, soprattutto i lavoratori cajamarquini, che avranno più tempo per stare a casa coi figli, per andare al cinema, per passeggiare tra il verde brillante de loro monti, per rilassarsi alle terme e per aprovechar di questa linda ciudad.

Io intanto cerco di difendermi come posso da questo flusso infinito di cose da fare. Giuro che non è facile, guardate come mi sto riducendo:




Lavoro-casa; casa-lavoro ..e chi mi riconosce più?...anche se le occasioni che ho di fare la casalinga sono poche :) ..diciamo che la foto ha immortalato un'eccezione...ma chi mi ha mai visto così? :)

Tic-tac tic-tac sentite il tempo che scorre? Io no, passa così veloce che non me ne accorgo, sento appena un sibilo...shhhhhh...e l'ennesima settimana è passata!

A presto chic@s...spero di aggiornare questo blog il più spesso possibile, perchè le cose da raccontare sono tante...e se va avanti così un anno passa in fretta!
besitos

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