Eccomi, scusate la latitanza e la
non costanza già al secondo post. Ma, chi mi conosce dubiterà della veridicità
di ciò che sto dicendo, il lavoro è tanto e il tempo libero poco. Io che ho
fatto dell'importanza del tempo libero un credo e che sto portando avanti una
crociata personale a favore del'ozio produttivo, io, proprio io, ho totalmente
cambiato my way of life. Ma il lavoro alla mesa de la concertacion para la lucha contra la pobreza (e qui che
presto servizio, e magari più avanti dico due parole anche sulla mesa, spazio davvero ricco e
interessante) è abbastanza vario e a volte coincide con ciò che solitamente,
nella mia vita "normale", faccio nel tempo libero. Por eso
che la canonica linea tra lavoro e "volontariato" è spesso
trapassata, confusa, nascosta e sempre più ignorata. Ma forse è proprio questo
lo spirito del servizio civile. Forse è questo farsi coinvolgere quasi al 100%
da quello che si fa che dà un senso alla parola servizio. Forse. In attesa di
avere una risposta mi lascio tirare in mezzo come posso, dando il mio aiuto ma
soprattutto cercando di imparare il più possibile. Imparo per osmosi ormai,
ascoltando, osservando, facendo. Mi manca giusto un po' di tempo per
sistematizzare ed analizzare le informazioni che assorbo. Ma è solo questione
di allineamento ed allenamento ai ritmi peruviani.
A proposito di ritmi peruviani...qua
succede una cosa strana: tutti corrono e tutti sono sempre e dico sempre in
ritardo. Sul ritardo non avevo dubbi, già ero preparata, ma pensavo che fosse
dovuto al fatto che se la prendessero comoda, sai, in Perù...siamo a sud
dell'equatore, sono latini, siamo in montagna, insomma, sicuramente non hanno
voglia di lavorare, non come noi, milanesi nè, che lavoriamo, guadagniamo,
spendiamo e pretendiamo..taaaac. Errore! Qua, chi lavora (che più o meno è la
realtà che sto conoscendo), lavora sempre. Sin
parar. Altro che i brianzoli (non me ne vogliano i miei "lettori"
brianzoli).
Ecco che sorge spontanea una
domanda: ma se corrono e lavorano sempre, come fanno ad essere costantemente in
ritardo? ..e non parlo di dieci minuti, un quarto d'ora di ritardo, ma di
un'ora, due ore di media.... La risposta la sto ancora cercando, per ora ho
formulato delle ipotesi:
1. I
peruviani non usano l'orologio, oggetto ritenuto inutile e superfluo
2. Los cajamarquinos utilizzano una sorta
di ora legale arbitraria e personale
3. La
puntualità è ritenuta una scortesia
4. Il
concetto di tempo lineare è un concetto occidentale e quindi non possiamo
pretendere che venga osservato in tutto il mondo
5. Los cajamarquinos vogliono fare tutto
senza considerare i limiti temporali
Delle cinque ipotesi l'ultima è
quella che secondo me si avvicina di più alla realtà. Le persone che ho
conosciuto e con cui lavoro infatti non riescono a fare i conti con i limiti
temporali. Credono di poter presenziare a tre riunioni in contemporanea mentre
mandano quattordici mail, chiamano due sindaci, recuperano il figlio a scuola,
preparano la cena e scrivono l'ennesimo informe. Matti!
Altro problema che puntualmente
emerge in tutte le occasioni è la replica delle stesse azioni. Provo a
spiegarmi meglio facendo un esempio: per un piano di emergenza sulla
denutrizione infantile i tre diversi livelli di governo e gli attori della
società civile fanno più o meno le stesse cose (cercando di coordinarsi
all'ultimo durante lunghe e fallimentari riunioni generali). Insomma, hanno
delle difficoltà a dividersi i compiti. Come dicevo precedentemente tutti
vogliono fare tutto. C'è un po' di spreco di forze, ma alla fine emerge una
volontà di fare davvero invidiabile. Basterebbe pochissimo per raggiungere
un'efficienza sufficiente a far girare bene le cose ...e secondo me, a furia di
continuare così prima o poi verrà naturale una divisione dei compiti più
puntuale, appunto. E tutti saranno più sollevati, soprattutto i lavoratori
cajamarquini, che avranno più tempo per stare a casa coi figli, per andare al
cinema, per passeggiare tra il verde brillante de loro monti, per rilassarsi
alle terme e per aprovechar di questa
linda ciudad.
Io intanto cerco di difendermi
come posso da questo flusso infinito di cose da fare. Giuro che non è facile, guardate
come mi sto riducendo:
Lavoro-casa; casa-lavoro ..e chi
mi riconosce più?...anche se le occasioni che ho di fare la casalinga sono
poche :) ..diciamo che la foto ha immortalato un'eccezione...ma chi mi ha mai
visto così? :)
Tic-tac tic-tac sentite il tempo
che scorre? Io no, passa così veloce che non me ne accorgo, sento appena un
sibilo...shhhhhh...e l'ennesima settimana è passata!
A presto chic@s...spero di
aggiornare questo blog il più spesso possibile, perchè le cose da raccontare
sono tante...e se va avanti così un anno passa in fretta!
besitos
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